La fiaba terapia è una tecnica utilizzabile da chiunque e non ha controindicazioni una modalità terapeutica che stimola direttamente l’attività fantastica del soggetto, tanto adulto quanto bambino, l’immaginario è difatti un campo sperimentale innocuo dove tutto è permesso e anche qualora ci si spinga al di là di limiti estremi, la realtà ne resta completamente immutata, consentendo l’insorgenza di una fase regressiva che lo conduce indietro, ad un tempo passato, fino alla rievocazione di un conflitto traumatico precedentemente vissuto e non rielaborato.
Proprio per queste caratteristiche e per la sua relativa facilità di utilizzo, il metodo della fiabazione può rivestire importanti funzioni all’interno di una fase terapeutica. La funzione liberatoria della fiaba fa leva sui suoi connotati simbolici, grazie ai quali è possibile elaborare contenuti inconsci senza ricorrere al meccanismo della rimozione; rivivere situazioni negative, stemperate da un clima rassicurante e protettivo garantito dal lieto fine, una sorta di compensazione dall’impotenza infantile, grazie alla quale il soggetto può tornare a regolare i propri moti psichici, così come gli eventi della sua vita, munito di energia e determinazione in vista di finalità adattive.
Inventare e scriverla un storia aiuta il piccolo a mantenere ben salda la convinzione che la magia esista. Le fiabe sono uno strumento educativo importantissimo per lui, gli consentono di affrontare paure e insicurezze, con un enorme vantaggio rispetto all’esperienza diretta, come già detto tutto ciò che succede è già passato, già risolto, appartiene a quella frase tanto cara “c’era una volta”. Il protagonista della fiaba affronta i problemi e li risolve, così l’evoluzione del racconto è un esempio dal quale il piccolo trae fiducia: i problemi ci sono, ma si possono risolvere. Poiché il bambino crede a tutto ciò che l’adulto di cui si fida gli racconta, non è così facile inventare una buona storia. Occorre la parabola dai problemi alla risoluzione finale, la vittoria del bene. Fiabe a lieto fine, dunque, che facciano ben sperare per il futuro niente morali semplificate, il bambino è in grado di cogliere il significato della fiaba.
Alla stregua del mito e della leggenda, la fiaba è caratterizzata dal contenuto simbolico: ed è proprio questa sua peculiarità intrinseca a renderla una terapia di elezione soprattutto con i bambini, nel cui universo psichico proprio il ricorso al simbolo garantisce un accesso privilegiato. Nel paziente infantile l’inesplorabilità tipica del conflitto inconscio risulta infatti amplificata da contesti emotivi immaturi, deficit di verbalizzazione e differenziazione dalla realtà: si rivela pertanto indispensabile l’utilizzo di terapie che, pur conservando le caratteristiche proprie della psicoanalisi, siano in grado di superarne le limitazioni evidenziate.