Marco ha un passo lento e sicuro sembra che ogni suo gesto non sia fatto a caso, solo guardandolo capisco perché era stato scelto e addestrato. Questo mi preoccupa ancora di più, lui è un guerriero pronto a tutto, io un ragazzo che possiede un potere che non conosce ancora, ho paura che mi potrebbe distruggere, infondo nelle due occasioni precedenti non avevo fatto niente, l’energia era venuta fuori da solo.
Si ferma si volta con la sua solita calma, aspetta che mi avvicino, lo accontento faccio gli ultimi due passi e mi fermo, lo guardo in volto, evito di fissarlo negli occhi, resto in tensione, lui non fa niente per aiutarmi, sembra che il tempo non passi mai, poi finalmente inizia a parlare “tu sei il nuovo Guardiano hai un compito unico” mi dice “perché sei stato scelto è un mistero, ma accetto la decisone e faresti bene ad accettarla anche tu” sembra aver capito che non mi sento pronto per tanta responsabilità.
“Mi hai salvato la vita e non sapendolo hai evitato che morisse l’unica essenza in grado di mantenere un equilibrio sul nostro pianeta” poi si ferma rilassa i pugni, ma la sua corporatura resta sempre imponente, non sono ancora tranquillo, mi scruta meglio, sembra stia facendo il conto di ogni mia singola fibra “da domani iniziano gli allenamenti, devo prepararti prima che angeli e demoni si accorgano del problema” mi deve allenare?
“Io vado a scuola, ho i compito, l’atletica e tanto ancora” provo a spiegargli “poi come faccio con i miei genitori, cosa gli dico?” come già accaduto sembra non ascoltarmi, questo mi manda in bestia, ma evito di dirglielo, si avvicina di un altro passo si abbassa lentamente avvicina la testa, le sue labbra si avvicinano al mio orecchio, mi sento morire, una montagna mi sta franando addosso.
Con la sua voce più ferma mi dice, anzi mi impone la sua volontà “domani iniziano gli allenamenti” poi si gira mi guarda e solo dopo tira su la sua mole, è inutile rispondere gli faccio solo un gesto di assenso con la testa. Fa un sorriso soddisfatto, il primo che gli vedo, prima di andare però mi da l’ultima indicazione “i mostri che vogliono prendere ogni goccia della tua linfa vitale ti sono attorno, lo sono sempre stati, non ti fidare di nessuno, apri gli occhi e si pronto” si allontana pochi passi e sparisce nel buoi.
Le ultima parole mi rimbombano nella testa, cosa avrà voluto dire, poi mi viene in mente che quando ho visto Cocoi la prima volta sembrava un uomo, era una persona come tante altre, solo dopo si è trasformato, quindi se lo ha fatto lui magari lo possono fare anche gli altri, rientro in casa con un dubbio, come faccio capire e a riconoscere i nemici?
Mi madre mi saluta con il suo solito interrogatorio, sono in ritardo, non potevo aspettarmi altro, inizia a chiedermi della scuola, degli allenamenti e altro ancora, ma niente domande strane, quindi non sa niente, il suo radar deve essere fuori uso, gli do le solite risposte innocue e vado in camera. “fai presto è pronta la cena” gli rispondo con ok prima di chiudere la porta, mi seggo sul letto, è il primo momento veramente solo, devo elaborare, fino ad ora ho sempre avuto cose da fare, persone da incontrare, ora invece sono io solo con me stesso, bussano alla porta, finito il momento.
“Arrivo” dico ad alta voce, poi la porta si apre, è mio padre ha la faccia preoccupata, “mi racconti cosa è successo oggi?” lo guardo stupito, cosa vorrà dire, “ho appena sentito le notizie, questa mattina è crollato un palazzo poco distante di qui” mi dice con voce tesa “ oggi per la chiusura della strada probabilmente sei passato proprio da li, per fortuna non ti è successo niente”, “sapesse la verità” penso, tutto ok sono passato sicuramente prima non ho trovato niente di strano lungo il tragitto. Sto imparando a mentire, che bravo.
Mi abbraccia, poi esce dalla stanza, lo seguo, la cena e pronta, non vedo l’ora di mangiare, fare una bella doccia e andare a letto, una bella dormita è quello che mi ci vuole, poi la testa mi cade a penzoloni devo ancora fare i compiti, che scocciatura, un vero Guardiano non dovrebbe avere questi problemi. Mi squilla il telefono è Fabio, riaggancio, meglio non rispondere ora, capirà.
Squilla nuovamente, non ha capito, rispondo velocemente, mia madre odia il telefono a tavola, mi dice che ha saputo che Valeria sta organizzando una festa e che ci saranno sicuramente Marta e Beatrice, dobbiamo andare anche noi, quindi l’impegno della settimana e farsi invitare, per evitare di fare la parte dei soliti imbucati, cosa che non ha mai fermato Fabio, ma che rende me un pò nervoso.
repliche orologi
Pollo patate e tanta insalata, cena perfetta, ci vorrebbe il dolce ma credo di pretendere troppo, magari dopo apro la credenza e mi rubo qualche merenda, sperando siano piene di zucchero. Ora però devo fare i compiti, squilla nuovamente il telefono, Fabio sta iniziando a darmi sui nervi, guardo il display, è Marta, faccio un bel respiro e rispondo, mi avverte della festa della quale non sapevo nulla e che vorrebbe che sia io ad accompagnarla, faccio un paio di battute, me ne pento, ma ho la fora di recuperare e di accettare l’invito, ora sono felice. Ci siamo quasi
La notte passa serena, mi sveglio una decina di volte, credo che sia normale, quindi non me ne preoccupo. La mattina solita routine e vado a scuola, racconto della telefona a Fabio, è contento per me, è sincero, ora bisogna che Bea faccia anche lei un passo, ma ovviamente non va così. Fabio si avvicina a Beatrice gli dice di me e Marta e gli chiede su vuole che sia lui ad accompagnarla, poi torna da me con un bel sorriso. Ha detto si. Magari avessi la sua tranquillità con le ragazze, con i ragazzi, con i professori, insomma magari avessi la sua tranquillità in generale.
...Sesto Capitolo
(di Danilo Di Pinto)
disegni di Ory