C’era una volta una giovane principessa di nome Cristy che viveva in un piccolo, ma incantevole castello situato sulla parte più alta di una collina dai mille colori. Il bisnonno, Re Oro, vide quel posto bellissimo durante un viaggio e se ne innamorò a tal punto che diede subito l’ordine di costruire lì il suo nuovo palazzo, con l’ordine però di rispettare il territorio circostante.
Per l’occasione arrivò il più grande architetto del tempo, un ragazzo giovane e bello, dai modi gentili e dalle mille idee innovative che l’avevano reso famoso in ogni luogo. Arci, questo era il suo nome, dopo aver preso le misure ed aver ascoltato attentamente le richieste del re, realizzò il progetto. A dir la sua, il più bello che avesse mai fatto.
La leggenda raccontava che il castello fosse stato costruito in sette giorni, grazie all’intervento delle fate del bosco, che in un giorno di vento forte videro volare il progetto e ne rimasero così incantate da unirsi ai lavori.
Un’altra leggenda invece, molto simile alla prima, raccontava che la regina delle fate quel giorno incontrò il giovane architetto nel bosco che si era allontanato per cercare il disegno volato via, e se ne innamorò perdutamente, tanto da aiutarlo a costruire il castello, per poi fuggire con lui.
Ovviamente, di tra queste leggende, Cristy prediligeva la seconda, fantasticandoci sopra e chiedendosi come avesse potuto la regina delle fate, un essere perfetto, innamorarsi a prima vista di un giovane mortale che, per quanto bello fosse stato, restava comunque solo un uomo.
La principessa era una giovane ragazza allegra e volitiva, dai modi educati, ma che in alcuni casi era anche capace di mettere da parte sorrisi ed inchini a corte per sfociare dedicarsi ai giochi che più amava, non disdegnando cavalcate e arrampicate all’aperto. Spesso nelle sere calde e luminose scappava dalla finestra, attirata da quelle che lei descriveva come luci fatate, facendo impazzire i propri genitori.
Aveva una grande energia ed una fervida immaginazione e, per molti versi, questo suo modo di essere, questo dono ricevuto dalla vita, le aveva dato la possibilità di essere amata da tutti. Durante le grandi feste a Palazzo, infatti, tutti i presenti chiedevano a gran voce una storia, e lei, senza scomporsi minimamente, saliva in piedi sul del trono e iniziava a raccontare.
(di Danilo Di Pinto)
disegni di Ory