Josef era un bambino pieno di energia e voglia di fare. Ogni volta che ne aveva la possibilità, partiva come un razzo ed era difficile riuscire a riacciuffarlo! Rappresentava la gioia di vivere fatta persona o, meglio, fatta bambino.
Non disobbediva mai ai genitori ed era proprio un bimbo buono e sempre sorridente. L’unico problema diventava solo quello di riuscire a tenerlo fermo... farlo star seduto almeno per cinque minuti consecutivi era una vera e propria impresa! Questo preoccupava molto la mamma, che faticava molto anche per farlo mangiare a tavola.
Josef aveva sempre qualcosa da fare, ed il suo cucciolo, un piccolo bolognese bianco, lo seguiva come un’ombra. I due, praticamente inseparabili, ne combinavano di ogni, a volte per colpa di uno, a volte dell’altro.
Un giorno Josef insieme a Giordy, il suo cagnolino, trascorsero la giornata al palazzo in compagnia della cugina, la Principessa Cristy.
Lei adorava il cuginetto, ma dopo poco dovette ammettere che riuscire a stargli dietro non era un impresa facile. Dopo solo dieci minuti lo trovò appeso ad un lampadario e, appena poco dopo, eccolo lì, in cima ad una libreria che aveva scalato aprendo i cassetti.
Finché, dopo vari tentativi le venne un’idea: all’interno del castello c’erano troppi pericoli, occorreva più spazio! Lo condusse quindi nel giardino alle spalle del palazzo, dove i genitori di Cristy avevano fatto costruire una serie di giochi.
Scivoli, altalene ed altro ancora per il divertimento di tutti. Ma la principessa sapeva che poteva non bastare. Raccontò allora a Josef che nel parco c’era una missione da compiere. Al bambino si illuminarono gli occhi, si sentiva pronto ad affrontare qualsiasi impresa, soprattutto se al suo fianco c’era Giordy.
La prima missione era semplice: la cugina, di nascosto, aveva sotterrato sotto lo scivolo una pietra a forma di cuore raccontando a Josef che un mago cattivo, un certo Malefico, aveva imprigionato una bella principessa nelle segrete del castello.
Per impedire che ella venisse salvata aveva trasformato il suo cuore in pietra e lo aveva nascosto in quel parco giochi. Il bimbo, con espressione crucciata, fece un cenno al cucciolo che annuì abbaiando.
Decisero di partire il prima possibile e di gran lena per la missione. Ovviamente i due non erano interessati alla principessa, volevano solo fare un dispetto al mago Malefico e Cristy quindi iniziò a raccontare quella storia al cuginetto.
Il parco, come per magia, si trasformò in un mondo fantastico: lo scivolo con tutta la struttura divenne un piccolo castello con torri e ponti levatoi, le altalene catapulte ed i giochi a molle destrieri pronti per il viaggio.La giostra girevole invece avrebbe permesso a Josef e Giory di tornare indietro. Per qualche istante i due inseparabili amici restarono senza parole, cioè uno senza parole, l’altro senza abbaiare!
Dopo essersi stropicciati gli occhi scesero dalla giostra girevole iniziarono la ricerca. Attraversarono un fiume salendo su un ponte che tutto traballante e quando erano arrivati a metà strada percorso il ponte si abbassò all’improvviso facendogli perdere l’equilibrio.
Giordy iniziò a guaire spaventato per il suo amico, che nel frattempo, per fortuna, era riuscito ad aggrapparsi ad una corda restando quindi sano e salvo.. Continuarono a camminare fino ad arrivare a due catapulte giganti.
Il cucciolo, tutto contento, scodinzolava facendo le feste a Josef, ma il bimbo sapeva che il viaggio era ancora lungo. Si sistemò sulla catapulta più grande insieme al suo amico e si diede una spinta, sempre più forte.
Gli sembrava di volare, ma doveva stare attento perché alla minima distrazione poteva anche cadere, ma quell’ andare sopra e sotto era fantastico! Per fortuna, all’arrivo trovarono un cavallo bianco in groppa al quale partirono in direzione del castello.
Ora arrivava il difficile. Josef si arrampicò sulla torre e oltrepassò il ponte levatoio, poi si nascose in prossimità del terrazzo, per osservare meglio.
Rimase lì a guardare e a cercare per tanto tempo, ma il cuore di pietra non si vedeva da nessuna parte. Dispiaciuto per il fallimento della missione e per aver fatto vincere quel brutto mago, si incamminò verso il cavallo bianco che lo attendeva silenzioso insieme al suo amico fedele.
In quel momento si accorse che Giordy era intento a scavare affannosamente una buca sotto le scale della torre. Josef, incuriosito, si avvicinò al piccolo amico peloso che iniziò ad abbaiare.
Si chinò e, sbalordito, tirò fuori dalla buca una piccola pietra proprio a forma di cuore. Era così felice che abbraccio il suo amico così energicamente da strozzarlo quasi, poi Giordy, dopo un momento di stordimento, iniziò a leccarlo in viso.
Ovviamente Giordy leccava Josef e non viceversa. Ora i due potevano ritornare dalla cugina. Percorsero nuovamente tutto il tragitto e consegnarono la pietra alla principessa Cristy.
Si era fatta ormai sera e l’ora di rientrare a casa si era già affacciata da un pezzo. I genitori di Josef erano lì ad attenderlo e lui, stanco per l’avventura della giornata, salutò la cugina con un lungo abbraccio e senza dire una parola lasciò il castello in compagnia dell’inseparabile amico peloso.
Quella sera il bimbo sprofondò in un lungo sonno, sognando tutti quei posti meravigliosi che aveva visto.
Nel frattempo Cristy, nel suo castello, sistemò la pietra che aveva nascosto e, annusandola, le venne da ridere.
Prima di seppellirla, infatti, per paura che il cuginetto non la trovasse, aveva cosparso la pietra con delle polpette di carne macinata sapendo che il cucciolo avrebbe sentito l’odore e ci si sarebbe buttato sopra.
Ora non le restava altro che preparare la seconda missione. Per la principessa era divertente, non le mancava certo la fantasia... ma ora però era arrivata anche per lei l’ora di andare a dormire.
Buona Notte
(di Danilo Di Pinto)
disegni di Ory